sabato 23 febbraio 2013

Mosaico d'arte moderna a Ravenna

 
Il Museo Nazionale di Ravenna ospita dal 10 febbraio al 26 maggio 2013 la mostra dal titolo “Riccardo Licata e i maestri del mosaico”.

 
La rassegna ricostruisce l’esperienza artistica di Licata e il suo desiderio di trovare un nuovo linguaggio attraverso l'uso di questa tecnica antica, ma attuale. Secondo Renzo De Simone:"  Rinunciando alla materia pittorica, l’artista cerca un suo varco nell’indeterminazione e decide di costituirlo sulla superficie, rifuggendo quasi totalmente anche dalla dimensione prospettica. Il suo linguaggio è quello inconfondibile della grafia automatica, della meta-scrittura che diventa segno, in una ricerca che, nel corso dei decenni, ha portato Licata ad elaborare un proprio alfabeto. Questi stessi segni rappresentano la materia dei suoi mosaici, nei quali il colore riesce attraverso il linguaggio a dare vita ad un logos artistico che attrae e induce alla riflessione."

 
La mostra presenta anche opere di Afro, Mirko Basaldella, Giuseppe Capogrossi, Giorgio Celiberti, Carlo Ciussi, Mario Deluigi, Piero Dorazio, Mimmo Paladino, Armando Pizzinato, Giuseppe Santomaso, Gino Severini, Emilio Vedova, Giuseppe Zigaina. In una sezione della mostra anche i mosaici di artisti dei nostri giorni, ravennati e non: Henry-Noël Aubry, Giuliano Babini, Vittorio Basaglia, Franco Batacchi, Marco Bravura, CaCo3, Marco De Luca, Ennio Finzi, Giovanna Galli, Verdiano Marzi, Paolo Racagni.

 
Le opere di questi artisti sono inoltre esposte in modo da dialogare con i mosaici antichi della collezione permanente del Museo. La Mostra, da sola, merita una visita a Ravenna...
 
 
 Ravenna, Museo Nazionale di Ravenna 
Città: Ravenna
Indirizzo: Via Fiandrini
Provincia: (RA)
Regione: Emilia-Romagna    
 
     Data Inizio:09 febbraio 2013
Data Fine: 26 maggio 2013
Luogo: Ravenna, Museo Nazionale di Ravenna
Orario: martedì / domenica 8.30 - 19.30 chiusura biglietteria 19.00 lunedì chiuso  





Per chi volesse approfondire consiglio: http://www.beniculturali.it/mibac/export/MiBAC/sito-MiBAC/Contenuti/MibacUnif/Eventi/visualizza_asset.html_1437146838.html
http://riccardolicata.com/IT/accueil-it.html

Le ceramiche della tradizione (2)

Proseguo con i decori tradizionali turchi semplicemente per godere della  loro grande bellezza e armonia..
linee sinuose, soggetti colori : una gioia per gli occhi.

Fiori e foglie stilizzati



Arabeschi verdi e azzurri


La cornice riprende con grande efficacia il motivo a foglie predominante


Un decoro insolito, raffinato, esaltato dal fondo blu

Un meraviglioso albero della vita



venerdì 22 febbraio 2013

Le sculture vuote di Bruno Catalano

I viaggiatori dello scultore Catalano sono opere "sospese", in quanto presentano vuoti che solo ciascuno di noi, scrutando nel proprio intimo, può colmare. 
Ogni spazio, ogni ambiente, é giusto per l'ambientazione, perché il loro luogo é altrove. Provare per credere..







Per saperne di più ma, soprattutto, per vederne di più : http://brunocatalano.com/sculpture-bronze/sculpture-en-bronze-bruno-catalano.php?galerie=3

venerdì 15 febbraio 2013

Le luci di Istanbul


Una delle caratteristiche più affascinanti di Istanbul é costituita da luci e colori che si concretizzano nella realizzazione di lampade e porta-lumini.
Sono realizzate in vetro colorato, cristallo molato e inciso, mosaico di vetro legato con collante, oppure mosaico di vetro incollato su di una base trasparente..
Le più originali, usate soprattutto in bar e ristoranti, sono realizzate con zucche violine svuotate, colorate, arricchite di perle di vetro. Queste saranno oggetto di un prossimo post poiché mritano un discorso a parte.


 Sono in vendita in negozi situati nelle vie più eleganti dello shopping oppure sulle bancarelle di strade e bazar. Il grado di precisione nelle lavorazioni é, ovviamente, molto diverso. La bellezza dei colori e degli accostamenti é scelta con il medesimo gusto per il colore, dettato dalla tradizione millenaria della Turchia.
Un gusto ricco e, talvolta, ridondante che bisogna saper interpretare e utilizzare con garbo nelle nostre case.


 La tecnica per la realizzazione di alcune tipologie é raccontata in questo video, utile per comprendere e diversi passaggi : http://natgeoadventure.tv/int/Post.aspx?id=23835






giovedì 14 febbraio 2013

Rosa Valentino


                                                






http://esdesignwellington.blogspot.it/

Dal Bog  Eis design tanti auguri per un San Valentino in rosa!! 



martedì 5 febbraio 2013

Le palle di neve

Ogni viaggiatore si sarà imbattuto, almeno una volta nella vita, nel souvenir più famoso: la palla di neve contenente i monumenti importanti.
Anche chi resta a casa può ricevere come souvenir uno di questi oggetti kitsch, ma dotati di un sottile fascino che ci fa tornare bambini.
Per rendere questa collezione più gradevole, é bene riunire i vari pezzi in un solo spazio, affiancando quelli con caratteristiche simili per conferire un certo ordine all'insieme. L'insieme di questi oggetti, posizionati su una mensola o sul piano di un tavolino da salotto, conferiranno una nota di colore e di interesse all'abitazione.

Le palle di neve furono inventate da un artigiano austriaco  che mise a punto un secolo fa la formula delle sfere ormai usate come souvenir in tutto il mondo. Di seguito la storia dell'inventore delle palle di neve.

Da Repubblica del 1/1/2011,  La neve nelle palle di vetro? Un segreto custodito a Vienna di CRISTINA NADOTTI

BERLINO - Se la neve si posa troppo velocemente non è un originale Perzy. Da cento anni i fiocchi delle palle di neve più ambite al mondo scendono con lentezza grazie a una formula particolare, un segreto che la famiglia viennese Perzy custodisce gelosamente. Nel negozio di Vienna in Schumanngasse Erwin Perzy III dirige l'azienda di famiglia, fondata nel 1900 da suo nonno grazie a un'invenzione quasi casuale. Nonostante ormai le palle di vetro con la neve si possano comprare ovunque nel mondo e i soggetti spazino dalle torri Petronas di Kuala Lumpur ai vulcani delle Hawaii, per i collezionisti avere un originale Perzy è d'obbligo e ne hanno acquistato uno, secondo l'azienda viennese, anche Ronald Reagan, Bill Clinton e Barack Obama.
Si va dalla capanna della natività, all'omino di neve, al giocatore di calcio. Ma è in questo periodo che aumentano le vendite, perché la neve delle "Schneekugeln" serve a far sognare un bianco Natale anche a chi vive ai tropici. Ammaliare la gente con l'illusione di una nevicata non era tuttavia nelle intenzioni originali dell'inventore dei globi di vetro. Erwin Perzy I era un artigiano specializzato nella realizzazione di utensili, in particolare strumenti chirurgici e fu durante i suoi studi per migliorare l'illuminazione nelle sale operatorie che inventò la prima palla con la neve.
Un chirurgo gli aveva infatti chiesto di rendere il bulbo delle lampadine di Edison più brillante e Perzy cercò di usare e migliorare a questo scopo un trucco usato dai calzolai per illuminare i loro laboratori. Gli artigiani riempivano infatti una boccia di vetro con dell'acqua e la mettevano di fronte alle candele per riflettere la luce. Per ampliare l'effetto Perzy provò ad aggiungere alla boccia piena d'acqua anche dei piccoli oggetti e granellini di materiale riflettente. L'idea non funzionò, perché le particelle galleggiavano riflettendo la luce per un po', ma finivano comunque per posarsi sul fondo, con un effetto luminoso limitato. Perzy restò comunque affascinato da quella neve artificiale e vi introdusse, su suggerimento di un amico proprietario di un negozio di souvenir, una miniatura in peltro di una chiesa. Era nata la prima palla di neve, Perzy la brevettò e presto i globi con soggetto religioso divennero uno dei pezzi forti degli addobbi natalizi che abbelliscono i mercatini e i negozi durante le feste in Austria e Germania.
Il laboratorio di Perzy nonno è diventato oggi anche un museo, ma la fabbrica attigua funziona a pieno ritmo. Con 15 dipendenti e un fatturato di circa un milione di euro l'anno, Perzy vende su Internet e spedisce in tutto il mondo una gamma di oltre 350 diversi soggetti. Circa 200mila "Schneekugel" escono ogni anno dal laboratorio di Vienna, dirette per il 90 per cento all'estero: chi le capovolge ammaliato dal cadere della neve non immagina che per costruirle sono necessari 40 stadi di lavorazione diversi e un grande segreto, la proporzione tra acqua e corpuscoli luminosi.

Altre notizie tratte dal sito eranuova:

Un pò di storia...

La prima descrizione di una PALLA DI NEVE risale alle pubblicazioni inerenti all'Esposizione Universale di Parigi del1878.
Fu riportato che sette espositori francesi avevano in mostra come fermacarte delle palle di vetro riempite con acqua all'interno e una polvere bianca che quando si capovolgeva il tutto cadeva come in una imitazione di una tempesta di neve.
L'anno dopo alla stessa esposizione furono create delle palle di neve contenenti la Torre Eiffel nuova di zecca, iniziando una tradizione che sopravvive ancora oggi in ogni angolo del pianeta.
I francesi molto attenti e innovativi in questo genere di cose si sono dedicati alla creazione di questi oggetti di vetro fin dall' inizio del 1800 sebbene alcuni affermino che le prime palle di neve risalgono al 1840 e 1850. Il BERGSTROM MAHLER MUSEUM a NEENAH in Wisconsin USA ha la più antica palla di vetro americana che risale al 1870. Alla fine del XVIII° secolo si voile distinguere le palle di neve cosiddette "souvenir" da quelle definite "artistiche". Nel 1900 1'artista austriaco ERWIN PERZY creò delle bellissime palle di vetro fatte completamente a mano e che poi vendette al pellegrini che andavano alla Chiesa di Maria Zell.
La palla di vetro stile Perzy montata su di una base nera è in produzione ancora oggi. Nei primi anni del '900 cerano artigiani che si dedicavano alla produzione di questi oggetti sopratutto in Francia, Cecoslovacchia, Germania, Austria e Polonia. Nel 1878 un omino con l'ombrello racchiuso in una palla di vetro attraversò la Manica e venne messo in una vetrina a Brighton in Gran Bretagna. Nel 1924 sempre nello stesso negozio era esposta una palla contenente una piccola bambina con il suo cane. Le palle di neve attraversarono commercialmente l'Oceano Atlantico nel 1920, quando gli artigiani tedeschi cominciarono ad esportarle in America e Canada. Queste prime palle di vetro esportate erano montate su basi blue cobalto dove veniva apposto a mano il nome della città. Durante gli anni 20 e '30 i più famosi artigiani tedeschi erano quelli della ditta "KOZIOL" che ancora oggi producono palle di neve in plastica.
Nel 1927 JOSEPHJ GARAJA un artista della Pennsylvania incominciò ad introdurre nelle palle figurine che si muovevano come pesci, cigni o omini di neve.
L'invenzione di Garaja fu subito copiata dai Giapponesi negli anni '30 che cominciarono a fabbricare palle di vetro con la base di plastica o di ceramica.
Il boom delle palle di vetro si ebbe alla fine degli anni '30, quando furono messe sul mercato "snowdomes" di ogni tipo con grande varietà di fiocchi di neve e montate su basi rotonde, piatte, alte basse, di legno, di sasso, metallo, marmo, porcellana, ecc...All' inizio del 1939 uno dei souvenir più venduti a Washington la Capitale degli Stati Uniti era appunto una palla di neve contenente la statua del Grande Presidente Americano, importata dal Giappone.
A causa della II° Guerra Mondiale naturalmente questo prodotto non fu più disponibile e allora un negoziante di Washington di nome William SNYDER fondò la "ATLAS CRYSTAL WORKS" che produceva palle di vetro, diventando ben presto una delle più grandi ditte specializzate nel settore.
Da allora il mercato si è ingrandito sempre più creando anche la figura del collezionista di palle di vetro...
http://www.eranuova.com/storia.htm