Le fotografie che corredano questo post sono capolavori di Giorgio De Chirico, pittore per molti versi emblematico delle vicende del mercato dell'arte e, in particolare, delle quotazioni delle opere.
A questo proposito, la domanda basilare che si potrebbe porre un acquirente é: quali elementi concorrono a definire il prezzo dell'opera che intendo acquistare?
Indubbiamente, il ruolo centrale per definire la valutazione, é rivestito dall'artista, il suo ruolo nella storia dell'arte, la sua fama conclamata, la sua produzione (prolifica o rarefatta), ma anche dalle peculiarità dell'opera, anzitutto la sua provata autenticità, l'importanza all'interno della produzione dell'artista, la presenza su pubblicazioni e cataloghi, dove (e in quanti luoghi) é stata esposta, le dimensioni, la tecnica utilizzata, la piacevolezza del soggetto, lo stato di conservazione e, da ultimo, le caratteristiche del soggetto venditore, in sostanza la sua competenza, fama e credibilità.
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Cavalli in riva al mare, G. De Chirico |
Indubbiamente queste opere di De Chirico risultano assai gradevoli alla vista.
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Natura morta |
La dimensione dell'opera é importante, la quotazione di due diversi oli, per esempio, attribuisce il prezzo più alto all'olio più grande.
I disegni dello stesso autore valgono per esempio, meno degli oli, le stampe nella maggioranza dei casi, non aumentano il loro valore
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La mano dell'artista |
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Ettore e Andromaca, G. De Chirico |
Nel caso di De Chirico, le opere del periodo Metafisico, presenti sui manuali di Storia dell'arte, sono le più importanti, in quanto determinanti nel percorso artistico italiano per la loro assoluta novità. Ad esempio, le opere di De Chirico del primo decennio del '900 (periodo metafisico) raggiungono e superano i 10 milioni di Euro, mentre l'ultima produzione possono raggiungere, al massimo, 200mila euro.
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Piazze d'Italia |
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