giovedì 31 gennaio 2013

Arte povera? Il mobile pinto

Qualche anno fa ha avuto molto successo l'uso di mobili detti di "Arte povera" che, spesso, utilizzati da mani acritiche o inconsapevoli, venivano inseriti in modo massiccio e uniforme in tutta la casa.
Si trattava molto spesso di copie approssimative e frettolose, per cui l'effetto di insieme risultava molto greve e, i diversi pezzi, anche quando si trattava di opere di pregevole fattura, non venivano in alcun modo valoriizzati.
"L’uso della pittura nella decorazione del mobile nasce nel Quattrocento. Molti  artisti dell’epoca erano  impegnati a impreziosire la rustica struttura degli arredi che si tramutano cosi in sontuosi ed eleganti elementi in grado di abbellire le dimore. Diverse le modalità adottate e i temi prescelti durante il succedersi dei secoli che vedono l’alternarsi non solo delle tecniche, ma anche dei decori : nel Settecento era di moda la ripetizione di motivi geometrici che, in seguito, fu sostituita da ornamenti floreali. Meno colti e raffinati dei mobili laccati del Settecento veneziano e genovese, quelli dipinti costituiscono un filone artistico che si diffuse in tutta Europa e che, alla fine del XVIII secolo, diventò appannaggio anche di piccoli artigiani ai quali i dettami dei grandi creatori arrivavano filtrati dalla lontananza geografica. Furono loro i fautori di una tradizione che, con il nome di arte povera o arte popolare, ebbe le sue radici soprattutto in alcuni Paesi come la Russia, la Scandinavia, il Tirolo, la Baviera e le vallate cadorine o altoatesine." Tratto dal sito Antichità Missaglia






I pezzi fotografati in questo post (e molti altri, anche realizzati appositamente) sono commercializzati da Vau Ambienti ed Immagine di Sermide (MN), Via martiri di Belfiore 1. Tel.0386 960241

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